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Recensione Seagate FreeAgent 750GB

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altQualche tempo fa, come ricorderete, avevamo preso in esame un disco esterno Seagate, della serie Free Agent, esaminandone le caratteristiche e le peculiarità: si trattava di un disco Free Agent Desktop da 500GB. Abbiamo adesso anche la possibilità di valutare un disco Free Agent modello Pro, vale a dire il modello top della gamma proposta da Seagate, in particolare il modello con all’interno un HD da 750 GB (disponibili anche modelli da 320 e 500 GB)

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Premessa

Una premessa è doverosa: parlare ancora di dischi esterni può sembrare forse inutile, anche tenendo conto delle numerose offerte ormai presenti sul mercato oltre alla possibilità, sempre presente, del “fai da te”. Ritengo piuttosto che, proprio per la varietà di offerte e per le quasi infinite possibilità che si prospettano in questo settore, parlarne sia un modo per comprendere meglio le scelte disponibili e valutare quale possa essere il prodotto che più si confà alle proprie esigenze.

Necessaria inoltre un’altra piccola premessa per precisare che il disco in esame ovviamente non differisce sostanzialmente da quello esaminato in precedenza: si tratta fondamentalmente di HD inseriti in un contenitore ed interfacciati al sistema tramite appositi cavi.

Quello che ci interessa valutare in questa sede sono le differenze, di interfaccia ed operative, tra i due modelli.

 

La confezione

Il disco arriva imballato in una scatola con maniglia, stile valigetta; all’interno, il disco imbustato e protetto da opportuna struttura antiurto, l’alimentatore compatto con spina inglobata, il cavo USB e quello firewire, oltre al manuale di installazione rapida (stranamente non è presente il cavo eSATA).

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Il disco, come per il precedente modello desktop, è posto in un contenitore verticale, fissato ad una base contenente i circuiti di controllo e alimentazione, ma la forma è diversa, a losanga, con luce di funzionamento più ampia e che avvolge l’intero perimetro del contenitore stesso.

Un certo tocco di eleganza è dato dalla satinatura della superficie che a prima vista lascia pensare ad un contenitore metallico, ma il tatto rivela che si tratta comunque di materiale plastico, anche se ben rifinito. Il logo Seagate non è “verniciato” come per il modello desktop, ma inciso sulla superficie del contenitore.

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Corsair

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